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  • @AleCarchia

Vedo i Draghi

Sostanze psichedeliche hanno invaso lo stivale...

Una pandemia di tossici che guarda esterrefatta un quadro di Van Gogh, confuso e in divenire.

Lo spaccio di europeismo ha invaso le strade, ma soprattutto le stanze della politica italiana.

In pochi anni siamo passati dal referendum sull'uscita dall'Europa e dalla moneta unica sino all'avvallamento di un esecutivo nordista, europeo, misto tecnico.

Questa svolta improvvisa, antitetica alle campagne caratterizzanti gli ultimi anni di politica interna ed internazionale mettono alla luce un profondo scollamento della comunicazione politica dal contesto sociale che si sta vivendo.

Sì ricorre quindi ad un sequel di "Un Trono di Spade" meglio rappresentato forse da una compagnia del Presidente Mattarella, riunita sotto un'unica bandiera per sconfiggere un nemico comune. La raffigurazione mitologica di questa gilda è palese nella sua composizione: Ventitré uomini e donne, uniti nelle differenze.

Cavalieri, dame, nani e giullari, mostri della politica e inetti della società, tutti raccolti sotto la guida mitologica di una grande Drago errante, condottiero acclamato da tutta la società, amico delle forze oscure europee, capace di fungere da polo saldo e fiero al cospetto delle sfide alle quali la nuova armata Brancaleone è chiamata a dare risposta.

Ventitré esponenti della politica e della società civile, rispondono alle armi, con la convinzione di uscire da una crisi senza precedenti che attanaglia l'intero globo.

La composizione della squadra non viene meno ad una ovvia necessità di porsi degli interrogativi, riguardanti giudizi morali, curricula professionali, ed esperienze precedenti.

Si configura così un compromesso senza inedito, mascherato opportunamente da responsabilità ma che intimamente trasuda di opportunismo e palese attaccamento al ruolo, oltre che ai benefici che ne derivano.

Si sprecano le rassegne stampa su 'mai con loro', o i diktat 'o loro o noi'... Ricordiamo bene i vari 'mai al governo con' impreziositi da epiteti come 'impresentabili', una machiavellica rappresentazione della politica e della società tutta, pronta a rinnegare ogni pubblica esternazione, pone il veto sull'insindacabile giudizio.

L'impresa titanica di unificazione vede una squadra di ventitré esponenti, che dire eterogenei è un eufemismo, sì passa da europeisti democratici, a populisti pentiti, da antieuropeisti scontenti ad transfughi vari, sino ad esponenti della società economica e dirigenti di aziende, passando per giuristi, economisti, fisici e veri e propri puro-razza della politica.

Due settimane di querelle e l'esecutivo Draghi si accinge a tendere le briglie di una nuova direzione del governo, con la ferma speranza di costituire un fronte comune solido e compatto, nel gestire la crisi economica e sanitaria partendo dal Piano Vaccinale, passato dall'essere descritto come eccellenza italiana a soccombere di fronte all'operato visto in Israele, USA, Emirati Arabi e Cile, per citarne alcuni.

Altra priorità, nella quale il mitologico primo ministro potrebbe trovare maggior comfort nel ricercare e proporre soluzioni potrebbe essere invece afferente alla necessità di creare un soddisfacente, coerente ed efficiente piano di utilizzo degli incentivi economici messi a disposizione dalla Comunità Europea per uscire dalla crisi post-pandemica che stiano vivendo.

La compagnia è stata costituita, grazie ad una platea di seguaci senza precedenti, dal totale avvallo parlamentare si tira fuori solo qualche purista, specialmente nelle frange più rosse grilline, oltre ad una intera e rilevante forza politica italiana, la quale mira al voto come arma di rivendicazione di un predominio elettorale dato per probabile durante tutta l'esperienza governativa sotto la guida del Conte.

Adesso i Fratelli sono uniti e convinti nel mantenere parola data: 'mai con...' A costo di essere i soli ad opporsi, remare contro e chissà, negare la fiducia ad un esecutivo emergenziale.

Le possibilità di una tregua in tal senso sono esigue, parimenti sono chiare le difficoltà di partorire azioni coordinate a fronte delle evidenti differenze che si palesano all'interno della maggioranza di governo auspicata. Sedare rivendicazioni personalistiche, placare l'ira dei non ammessi al banchetto e giustificare alcune scelte sono compiti per quali anche l'esecutivo Draghi affronterà ardua impresa nel dirimere, creando coesione ma soprattutto fornendo risposte ad una terra sempre più desolatamente povera, devastata molto più intimamente, rispetto al frangente sanitario.

Se si svuotano i reparti di rianimazione sì riempiono invece studi di psicanalisi, sportelli anti-suicidi, uffici di avvocati divorzisti e centri di collocamento, trasferendo di fatto l'emergenza da un piano attuale e presente ad una cronica e indeterminata ipossia sociale, tanto duratura quanto subdola.

L'allargamento della forbice tra classi sociali, determina passo passo la lenta decrescita, dove la povertà supera di numero e di peso il benessere di una società allo sbando.

In tutto questo la nuova formazione politica dovrebbe rispondere in modo coeso, coerente e forte a queste sfide, superando ostacoli e spingendosi forse oltre, con la speranza di costituire migliori condizioni ad un nuovo esecutivo, un governo futuro, che non abbia più la connotazione emergenziale, pro-tempore, ma che possa invece essere espressione diretta di forze politiche, mosse da ideali per ottenere riscontro sociale nella sfida sulla base del confronto e del riscontro elettorale.

Fa pensare però a quali bastoni si sostiene questa nuova maggioranza rappresentativa del settanta percento delle forze politiche parlamentari, l'allusione è rivolta ad alcune riconferme in ministeri chiave, le quali fanno riflettere e per le quali razionalmente si possono trarre delle drammatiche conclusioni.

Alcuni ministeri danno prova di una sterile azione di governo, di ammissione di infertilità della politica, nonostante la loro importanza nominale, storica e di prestigio, nell'attuale panorama internazionale risultano effimeri, scollegati dalla reale necessità, svuotati di un senso e privati della loro naturale potenza di fuoco.

Le scelte ricadute in dicasteri storicamente chiave come esteri, interni, famiglia e autonomia palesano come questi siano settori tanto importanti quanto indipendenti dal volere di un solo decisore nazionale. Ogni azione in questi ambiti si muove all'interno di un preciso perimetro determinato dal moto di centinaia di altri attori, che ne sovrastano l'operato, ne comprimono la libertà di azione e impediscono ogni qualsivoglia possibilità di essere determinanti nell'influenzare tendenze e prospettive.

Persino la salute, fulcro della stagione iniziata più di un anno fa, ad oggi risulta essere di difficile gestione interna sfuggendo al controllo dei confini, siano essi di potere o geografici, poiché tutto risulta essere collegato, concatenato in una prospettiva globale, internazionale e fortemente segmentata per attività e ambiti di azione.

La cattiva pratica di un soggetto in questo usato campo si ripercuote sulla totalità, di fatto sgretolando eventuali progressi e mirabili risultati ottenuti dal resto degli attori coinvolti.

La nostra compagnia si appresta a partire, ma noi tanto speranzosi quanto preoccupati non possiamo far altro che vederla allontanare, auspicando che non prevalga sin dal primo bivio l'esigenza malsana di protagonismo, rivendicazione e indebita rivalsa. Lasciamoci trasportare dalla chimica di questo momento, tiriamo un sospiro e facciamoci contagiare dall'euforia di questo meraviglioso e fantastico mondo fatto di posti fantastici, storie incredibili, di uomini e di Draghi.

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